Storia della Villa

La Villa Draneht-Zervudachi, meglio conosciuta come 'Villa del Pascià', rappresenta una delle proprietà più estese e maestose affacciate sul Lago Maggiore. Questa imponente struttura prende il nome dal suo illustre proprietario originario, Paul Draneht Pasha. La villa è rinomata per i suoi giardini eccezionali, ospitando una varietà di specie arboree tra cui faggi, querce, conifere, magnolie, palme, alberi di canfora, tulipiferi, azalee, rododendri e camelie, rendendola un punto di riferimento per gli amanti del verde e dell'architettura paesaggistica.

Nel 1872, Paul Draneht, una figura di notevole rilievo storico e culturale, acquisì la villa. Rivestendo il ruolo di sovrintendente del Teatro dell'Opera Egiziano fu proprio lui che commissionò al celebre compositore italiano Giuseppe Verdi l'opera Aida in occasione delle celebrazioni dell'apertura del canale di Suez. Una volta acquistata Draneht intraprese la ristrutturazione della villa, affidando il progetto a rinomati designer parigini. Questi professionisti, già coinvolti nelle scenografie e negli oggetti di scena di "Aida", hanno saputo fondere sapientemente stile europeo e orientale.

Paul Draneht, moglie Adele e piccola Despina

Nel 1877, la famiglia Draneht accolse la nascita di Despina, una figura destinata a svolgere un ruolo significativo nell'eredità della villa. Nel 1894, in concomitanza con gli ultimi anni di vita del padre, Despina unì il suo destino a quello di Emmanuel Zervudachi, un influente uomo d'affari di origine greca.

Sotto la gestione di Despina e Zervudachi, la villa di Oggebbio si trasformò in l'aspetto attuale, divenne nota non solo come luogo di soggiorno di lusso, ma anche come punto d'incontro per intellettuali, artisti e personalità importanti del mondo della cultura.

Despina dipinto da Giovanni Boldini

* fonte Massimiliano Crenona "Villa del Pascià° - Storia di una residenza leggendaria